Il seminario intende discutere alcuni momenti particolarmente significativi di intersezione tra arte e politica. Senza nessuna pretesa di completezza e di esaustività, il suo scopo è mostrare come, a partire da alcune specifiche esperienze estetiche o dalla loro critica, si sono sviluppati concetti e paradigmi propri della modernità politica. Allo stesso tempo si indagherà come alcuni autori “politici” abbiano utilizzato, criticato, attraversato esperienze artistiche per rinnovare i loro specifici linguaggi disciplinari.
I temi principali degli incontri saranno i seguenti:
- Introduzione: Arte, iconologia e politica in età moderna
- Iconologia, arte di governo e ragion di Stato.
- Ambrogio Lorenzetti e la politica dell’arte: l’affresco del buongoverno a Siena
- Prospettiva, rappresentazione, rappresentanza: tra Panofsky e Hobbes
- Iconologia politica: i frontespizi del Leviatano di Thomas Hobbes
- Behemoth, ovvero moltitudine, popolo e guerra civile
- Velasquez, Foucault e l’arte politica
- Rousseau, e la critica politica della ragione teatrale
- David, Marat, gli antichi romani, la rivoluzione e Marx.
- Goya, il sogno della ragione, la critica e l’illuminismo
- Modernismo, Modernità e critica del moderno
- Macchine e politica: dall’estetica fascista all’uomo nuovo
- Walter Benjamin, l’opera d’arte e la violenza
- Leni Riefenstahl, nazionalsocialismo e Führerschaft
- Per la critica della rappresentazione